5 ERRORI DA NON FARE QUANDO SI RICEVE UNA CARTELLA ESATTORIALE (O UN QUALSIASI ALTRO ATTO DI RISCOSSIONE)

22.04.2020

Avere a che fare con l'Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER) è come attraversare un campo minato: è necessario fare i passi giusti e sapere come muoversi per evitare conseguenze spiacevoli. Di seguito vengono messi in evidenza gli errori più comuni quando si riceve una cartella di pagamento.


Errore 1: rifiutare la notifica. Il primo mito da sfatare è che basta non accettare la cartella e non firmare nulla per impedire la notifica. Al contrario, per la legge l'atto rifiutato dal destinatario vale a tutti gli effetti come atto notificato. È irrilevante la circostanza di non aver firmato la relata di notifica, perché sarà il notificatore stesso ad annotare che "il destinatario rifiuta l'atto". Si ricorda, in proposito, che il notificatore (sia esso un messo, un ufficiale giudiziario o un postino) è un pubblico ufficiale e, pertanto, le sue dichiarazioni si presumono vere fino querela di falso.Riassumendo: rifiutare la cartella di pagamento non solo è inutile, ma è controproducente, perché a quel punto l'ex Equitalia avrà tra le mani una cartella perfettamente notificata e potrà passare alla fase successiva (pignorando, ad esempio, il conto corrente).


Errore 2: ignorare la cartella notificata. Ricevere una cartella di pagamento e comportarsi come se nulla fosse accaduto (magari senza nemmeno leggerne il contenuto) sicuramente non risolve il problema, ma lo ingigantisce, sia perché gli interessi aumentano di giorno in giorno, sia perché la cartella esattoriale di oggi diventerà il pignoramento di domani. Questo vale anche per chi ritiene di non avere "nulla da perdere": i debiti rimangono incollati addosso, e quando poi si otterrà qualcosa "da perdere" (ad esempio una somma di denaro a titolo di risarcimento, un nuovo lavoro, un'eredità), l'ex Equitalia sarà lì ad aspettare, pronta a rivendicare con maggior forza il suo credito.


Errore 3: rimandare "a più tardi". Capita anche al contribuente più attento di riporre sulla scrivania l'atto appena notificatogli, col proposito di dargli un'occhiata "non appena possibile"...per poi dimenticarsene per giorni e giorni. Ma il tempo riveste un fattore determinante per difendersi dall'AdER: i termini per impugnare la cartella di pagamento (e gli altri atti della riscossione) variano a seconda del giudice cui ricorrere e del vizio che si intende contestare. Ad esempio, chi intende contestare la regolarità formale dinnanzi al Giudice dell'Esecuzione, dovrà farlo entro 20 giorni. Rimandare "a più tardi", pertanto, può compromettere irrimediabilmente la facoltà stessa di difendersi, anche quando si è dalla parte della ragione.

Errore 4: dare per scontato che la cartella sia inefficace perchè contiene un errore evidente. Quante volte abbiamo sentito parlare di "cartelle pazze"? Sono quelle che contengono un errore così evidente da renderle nulle al cento per cento (ad esempio quando la cartella si riferisce ad una tassa già pagata, o ad una multa già prescritta). Tuttavia quello che è evidente per noi non è altrettanto evidente per l'ex Equitalia, e la nullità della cartella è cosa ben diversa dalla sua inefficacia. La nullità non opera automaticamente, ma va fatta valere dall'interessato (o dinnanzi a un giudice o per autotutela) affinché la cartella non produca i suoi effetti; in caso contrario si corre il rischio di subire ugualmente un pignoramento o un fermo amministrativo.


Errore 5: non controllare la p.e.c. Molti imprenditori sottovalutano l'importanza della propria casella di posta elettronica certificata. Sono convinti, infatti, che dotarsi della pec sia solo una formalità burocratica o amministrativa: basta attivarla per essere in regola, dopodiché non si è obbligati né ad usarla, né a controllarla. È vero, non si è obbligati a controllarla; tuttavia avere una casella di posta elettronica certificata è una vera e propria responsabilità, perché sarà proprio lì che l'AdER notificherà le cartelle di pagamento in formato digitale. Una volta attivata una casella pec è opportuno, pertanto, controllarla almeno una volta al giorno.

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